water-cycle

difficoltà nel teletrasporto

pubblicato il 2 Gennaio 2019 by
categoria scienza

il problema del vero teletrasporto, e non dell’arrangiata attualmente disponibile mediante scanner-3D, e stampante-3D, ossia del teletrasportare un corpo solido, cosa, perché persona è completamente impossibile (date le possibili competenze umane, e quasi assolutamente impossibile in futuro, comunque), è che una cosa, una qualsiasi cosa, per essere quel qualcosa, ha necessità di un processo di formulazione. poi se evolviamo in qualcos’altro è un altro argomento…

spiego meglio, con un esempio di una sedia fatta interamente di legno:

  • albero
  • tagli un albero
  • lavori il legno
  • costruisci una sedia

ipotesi: se potessi scomporre tutta l’energia in molecole (che comunque non sono le particelle più piccole della materia), di tutto il legno, e trasportarle in qualche modo da un altra parte, ipotizziamo un cavo, dato che senza un percorso (tipo alla Star Trek) è ancora più improbabile, come faresti a ripetere quel procedimento senza ripeterlo? come fai a ricomporre tutte le molecole al loro posto, disgregate per trasportarle per riprodurre esattamente la loro disposizione come sedia. anche potessi registrate tutta la disposizione molecolare del legno che compone la sedia, non puoi ripetere il procedimento generico in quattro punti (nella realtà è più complesso persino quel procedimento), come quel procedimento. dovresti creare un procedimento alternativo, più complesso di tagliare legno e lavorarlo, che dia lo stesso risultato di quel procedimento.

se soltanto metti in considerazione la mole di dati da registrare e calcolare ed elaborare, da quando la sedia è intatta, durante il percorso, per poi ricostruire la sedia…

il vero teletrasporto è in tre fasi: scomposizione, trasporto, ricostruzione

Marco Colonna

…fedelmente, nella posizione molecolare di prima del trasporto sul cavo ipotetico citato prima, capisci che, anche se possibile, attualmente non abbiamo:

  • prima fase: la potenza di calcolo (computer) necessaria, organizzata (nel senso che non basta collegare in Internet tutti i personal computer del mondo per averli organizzati tra loro);
  • seconda fase: un cavo che trasporta molecole (si presume trasformate in energia oppure mantenute così come sono) senza disgregarle ulteriormente;
  • terza fase: un sistema più complesso e che richiede ancora più potenza di calcolo, del sistema atto alla prima fase, che ricompone tutte le molecole al loro posto.

e ripeto, un sistema di trasporto molecolare è più semplice da un punto di vista di realizzazione (ipoteticamente scrivendo) però meno improbabile anziché un sistema di trasporto di energia (che già esiste); ma il sistema che trasporta energia (già esistente) necessita inevitabilmente di un sistema che trasforma una sedia in energia (e molto probabilmente è impossibile da realizzare).

dunque:

  • meno diminuisci la scomposizione e più è facile il trasporto;
  • meno diminuisci la scomposizione e meno potrai chiamarlo teletrasporto;
  • più aumenti la scomposizione e più la mole di dati, e la difficoltà di scomposizione/trasporto/ricostruzione aumentano;
  • più aumenti la scomposizione e più potrai chiamarlo teletrasporto.

in conclusione, possibile e impossibile sono opinioni, e sono opinioni in riferimento agli elementi, che siano cose oppure esseri viventi (senzienti oppure no), per quanto concerne l’essere umano (l’essere più senziente che sappiamo veramente), il teletrasporto è per noi al momento impossibile da realizzare, anche se teoricamente possibile nell’universo.

conclusione: il problema nel teletrasporto è soltanto nella terza fase.

il ciclo dell’acqua è una sorta di teletrasporto-semplice con trasformazione nella seconda fase (nuvole, vapore acqueo), ma si sta considerando un sistema che trasforma acqua in vapore acqueo per poi riproporla in acqua nuovamente, ossia un unica molecola (acqua) in un procedimento lento e non istantaneo.