anti-fascim

contro fascista

pubblicato il 28 Dicembre 2018 by
categoria politica

il fascismo si divide in due parti: il fascismo propriamente detto e l’antifascismo.

Mino Maccari

fossilizzati sull’errata certezza che la funzionalità si può ottenerla soltanto con obbligo e disciplina. quì in Italia la maggior parte sono abitanti, nativi e immigrati, che non commettono reato per non incappare nelle conseguenze, pagano per obbligo contrattuale, risarciscono soltanto dopo decisioni giudiziarie.

sono presenti ancora quelli che credono: se avesse vinto il fascismo sarebbe un posto migliore; però certe famiglie e loro discendenti sono adesso viventi merito dei partigiani. convinti che ordine e precisione è esclusiva fascista, oppure religiosa, comunque fatta di regole rigide, impedimenti e sacrifici.

preservano questa ideologia, la rievocano, tra legalità e indimostrabilità. nascondono e mostrano questa speranza di ritorno. reagiscono al dissenso pubblico con minacce e arroganza. ogni tanto vengono ostacolati, continuano comunque; prendono lo spirito della rivoluzione, mai arrendersi, lo piazzano in una ideologia che dovrebbe essere morta e sepolta.

mostrano stemmi e simboli, saluti e rituali. quelli che non evocano questo – falso spirito di esclusiva efficienza – altro non sono che dittature differenti, popolari, sobrie, comunque deleterie. quest’altri, non-fascisti d’identità, intasano televisioni, social in Internet, vita e società, con immondizia psicologica, imbrogli ai limiti della legalità, falsa cultura e oppressiva propaganda.

ostentano congetture, ideologie politiche-religiose-culturali, anche imprenditoriali e commerciali, come bandiere e vessilli; i loro saluti sono scherni, le loro conversazioni e ragionamenti sono leggi di regime, applicate mediante coercizione sociale, la loro giustizia è il mantenimento del divario tra povertà e ricchezza, preferiscono la nazione riempita di slot anziché cooperative industriali.

l’uomo libero fa’ e lascia fare, l’uomo libero che ripudia la dittatura crea, può e non impedisce, sancisce il proprio-spazio, permette, favorendo, il proprio-spazio altrui al pari del proprio; per fare ciò che vuole, per prosperare. non c’è obbligo nella libertà, soltanto possibilità che spettano a tutti. perché ordine e prosperità non è monopolio dello stato e non lo sarà, mai!